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Diario dal Campo
23 Aug
23Aug

🪱 Lombrichi, terra viva


Oggi voglio raccontarvi di quelli che, in silenzio e senza chiedere nulla in cambio, lavorano la terra al nostro posto. Parlo dei lombrichi, i veri alleati dell’agricoltura rigenerativa. Piccoli, invisibili a volte, ma fondamentali. Da quando abbiamo iniziato a coltivare con il cuore e non solo con le mani, ci siamo accorti che la vita parte da sotto. Sotto ai piedi. Sotto alle zolle.


La nostra lombricoltura è nata quasi per caso. Una lettiera, un po’ di scarti vegetali, e poi i primi Eisenia fetida, i lombrichi rossi californiani. Da lì è iniziata una rivoluzione silenziosa: ogni giorno trasformano gli scarti in humus, un compost vivo e prezioso, ricco di microrganismi, leggero, profumato di bosco. È questo il segreto della nostra terra fertile. È questo che mettiamo nei nostri ortaggi.


Li chiamiamo “i piccoli contadini”: scavano, aerano, rigenerano. Senza l’aratro, senza combustibile, solo con pazienza.

E la pazienza, in campagna, è un’arte.


Abbiamo imparato a riconoscere i loro segnali. Quando la lettiera è attiva, quando il cibo è troppo o troppo poco, quando è tempo di setacciare l’humus maturo. Ogni passaggio ha il suo tempo. Non puoi forzarlo. È come il ciclo delle stagioni, o la luna.


Ogni sacco del nostro humus è un concentrato di vita. Lo usiamo nei nostri campi, lo offriamo a chi vuole coltivare sano, lo consigliamo a chi ha un orto sul balcone o un vaso che stenta.


La lombricoltura non è solo tecnica: è un gesto poetico. È custodire la vita invisibile.

E allora grazie, lombrichi. Senza di voi, niente crescerebbe davvero.


🌱 Vuoi saperne di più sull’humus o iniziare una piccola lombricoltura a casa?


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